Implantologia: domande frequenti

Protesi dentali fisse, mobili e removibili a Bologna

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Coloro che hanno perso uno o più denti a causa di traumi, malattie o a seguito della loro semplice caduta, rappresentano dei candidati ideali per gli impianti e le protesi dentali. Il principale limite all'installazione di tali impianti è rappresentato dalla quantità di osso disponibile: per questo motivo, il dentista Calandriello, esperto di implantologia a Bologna, è la persona più indicata per valutare le soluzioni perseguibili.

Impianti odontoiatrici

Spesso, i pazienti più anziani si chiedono se l’età avanzata possa impedire loro il pieno godimento dei benefici offerti dagli impianti dentali (al di là delle caratteristiche). Tuttavia, più che l'età, è la salute il fattore più determinante sotto questo punto di vista: se potete subire l’estrazione di un dente, potrete anche installare delle protesi dentali.


Tuttavia, alcune malattie croniche possono costituire una controindicazione per il trattamento degli impianti, per cui risulta necessario un attento esame della vostra anamnesi.

I vantaggi degli impianti dentali

I denti impiantati assicurano risultati estetici, sensazione e funzionalità uguali ai denti naturali. Questo significa che potete mangiare e bere qualsiasi cosa siate già abituati ad assumere, ma l’aspetto più importante è che gli impianti dentali spesso migliorano la qualità della vita in modo molto concreto.


Generalmente, la procedura di posizionamento delle protesi dentali viene effettuata in due fasi:

  1. il dentista inizia installando l’impianto, che è stato lasciato da tre a sei mesi a guarire e integrarsi con l’osso mascellare;
  2. al paziente viene poi installata una protesi provvisoria fino a quando non viene posizionata la corona permanente. 


Oggi, esiste un’alternativa al metodo a due fasi che consente di avere l’impianto installato in un singolo pezzo in una sola seduta. Questo nuovo metodo ha semplificato molto la procedura sia per i pazienti che per i dentisti.


La scelta della procedura dipende da diversi fattori, quali le condizioni dei denti del paziente e il numero di denti coinvolti.

Contatta i nostri esperti per ottenere maggiori informazioni sull'igiene dentale a Bologna.

Procedura d'intervento

Nel momento dell’intervento, il paziente è anestetizzato o sedato per eliminare qualsiasi disagio (il vostro dottore vi prescriverà tutti i farmaci necessari a ridurre i fastidi).


Dopo il trattamento è normale riportare piccoli lividi oppure gonfiori nelle gengive e nei tessuti molli, ma questi disturbi vengono generalmente trattati con un normale analgesico.


I denti nuovi possono essere curati come i denti naturali: utilizzate spazzolino e filo interdentale come raccomandato dal vostro dentista o igienista per una pulizia completa.


Per ricevere maggiori informazioni o prenotare compilate l'apposito modulo presente all'interno della pagina contatti.

Trattamento implantare a Bologna

Prima di intraprendere un trattamento implantare, tutti i pazienti devono essere sottoposti a una valutazione clinica per stabilire se l'impianto possa intaccare la loro salute. Infatti, esistono fattori contrari che possano compromettere la capacità di guarigione dell'osso e anche dei tessuti molli circostanti, provocando controindicazioni non irrilevanti.


È necessario effettuare una visita che consentirà, in seguito a radiografie, calchi in gesso e fotografie, di effettuare nel dettaglio un’analisi preliminare del singolo paziente.


I principi della osseointegarzione secondo Branemark


L’osteointegrazione è il risultato di una osteogenesi da contatto che ha luogo su una superficie osteoconduttiva che permette l’adesione delle cellule ossee e l’organizzazione di queste nelle strutture degli osteoni. Questa guarigione del tessuto osseo è disturbata dalla colonizzazione microbica e dalla presenza di micromovimenti. Questi ultimi possono indurre cellule totipotenti a differenziarsi in fibroblasti piuttosto che in osteoblasti.


Nell’epoca non ancora supportata scientificamente, l’alto tasso di insuccessi della terapia implantare era dovuto all’incapsulamento fibroso, come diretta conseguenza di precoci micromovimenti indotti dalla funzione masticatoria. I risultati della scuola svedese sono seguiti a un’attenta analisi dei fallimenti implantari durante il loro periodo sperimentale.


Durante il corso dei loro studi clinici3 furono sperimentati vari periodi di guarigione senza carico: nel 1968, su base empirica, si aspettavano in media 84 giorni, nel 1970 si ridusse ad una media di soli 45 giorni. In questo periodo alcuni casi clinici vennero caricati solo dopo 2-4 settimane, ma avendo notato l’aumentato rischio di mobilità implantare, il periodo di guarigione fu di nuovo aumentato raggiungendo nel 1974 i 174 giorni di media, senza riscontrare complicazioni. Nel 1975 si ritornò a circa 89 giorni e dopo tali esperienze e a seguito di quasi 10 anni di dati raccolti, si convenne per l’assoluto rispetto dei seguenti periodi di guarigione: 3 mesi nella mandibola ed almeno 5-6 mesi nella mascellare superiore3, 5,6.


Questo protocollo, insieme ad altri pre-requisiti e ad evidenze cliniche, fu presentato alla conferenza di Toronto del 1982 e recepito finalmente come la fine dello scetticismo che la comunità scientifica aveva sempre sentito nei confronti della pregressa implantologia. Il successo clinico a lungo termine quindi poteva ottenersi solo se gli impianti raggiungevano l’osseointegrazione.


Era nata una nuova epoca per l’implantologia.


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